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Il miglior regalo di Natale

Natale è vicino ormai e molti di noi stanno di sicuro mettendo in conto di fare un regalo anche al proprio cane oltre che a tutte le persone care.

Se posso vorrei darvi un consiglio… il vostro cane sta benone! Non gli manca niente, se volete fare una buona azione fate una donazione al canile di zona o ad un’associazione ma per quanto riguarda il vostro Amico il miglior regalo che potete fargli siete voi stessi. Non c’è bisogno di spendere decine di euro per comprare l’ultimo gioco sul mercato o un cappottino di marca, se volete farlo felice passate del tempo con lui. Organizzate qualcosa per uscire dalla routine, portatelo mezza giornata a camminare fuori città o magari in spiaggia, se abitate in una zona vicino la costa. Vi garantisco che per lui non potrebbe esserci regalo più bello.

Cogliete l’occasione delle ferie natalizie per mettere in agenda delle ore da trascorrere con lui, concedetegli un po’ della vostra attenzione che spesso manca quando siamo sommersi dai mille impegni quotidiani. Si rischia di dedicare al proprio cane al massimo il tempo della passeggiatina serale o poco più senza stare insieme a lui anche con la mente. Quindi fermatevi, tirate un sospiro e pensate a dove potreste portarlo per mezza giornata, quello è il miglior regalo che potreste mai fare al vostro migliore amico.

foto | secondazampa.wordpress.com

Il cane non è mai secondo

Un estratto da un libro dell’etologo Konrad Lorenz del quali consiglio a tutti la lettura…

Con ragione noi usiamo giudicare le qualità morali di persone legate da vincoli di amicizia secondo la loro disponibilità a compiere il più grande sacrificio senza pensare a una contro­partita. Nietzsche, che – a differenza della maggior parte degli uomini – usava della bru­talità solo come di una maschera, dietro la quale si nascondeva un’autentica bontà d’ani­mo, disse le belle parole: «Sia tua ambizione amare sempre più dell’altro, non essere mai secondo!». Con gli esseri umani, in determi­nate circostanze, posso anche riuscire ad adem­piere a questo comandamento, ma nei legami di amicizia che ho con i miei cani io sono in­vece, sempre, il “secondo”. Che singolare, dav­vero unico, rapporto! Si è mai riflettuto a quanto sia strano tutto ciò? 

L‘uomo, l’essere dotato di ragione e di un elevato e responsabi­le senso morale,l‘uomo, la cui più bella e no­bile professione di fede è la religione della fra­tellanza, proprio nell‘attitudine al più puro amore fraterno viene per secondo … dopo un animale da preda! So esattamente quel che mi dico e non mi rendo certo colpevole di un sen­timentale antropomorfismo. Anche il più no­bile affetto umano non sgorga dalla ragione e da una morale specificamente umana, ma da strati molto più profondi e primordiali, pura­mente emotivi e, quindi, sempre istintuali. Anche il più esemplare e altruistico comporta­mento morale perde per la nostra sensibilità ogni valore quando non nasce da motivazioni di questo tipo, bensì dalla ragione: «Ma tu non porrai mai nulla nei cuori altrui se nulla è nel tuo». Ma proprio questo cuore è rimasto ancor oggi nell’uomo lo stesso che negli anima­li sociali più evoluti, per quanto le vette rag­giunte dal suo intelletto, e quindi anche dalla sua morale razionale, siano incomparabilmente più alte.
Il semplice fatto che il mio cane mi ami più di quanto io ami lui è una realtà innegabile, che mi colma sempre di una certa vergogna. Il cane è sempre disposto a dare la sua vita per me. Se fossi stato minacciato da un leone o da una tigre, Ali, Bully, Tito, Stasi e tutti gli altri, avrebbero affrontato senza un attimo di esita­zione l’impari lotta per proteggere, anche solo per pochi istanti, la mia vita. E io?

Da E l’uomo incontrò il cane di Konrad Lorenz (pp.112-115)

fonte | dogcoach.it

Sistema in evoluzione

Oggi mi piacerebbe riportare una frase di Angelo Vaira, fondatore della scuola Think Dog, che mi ha colpito particolarmente e che credo suggerisca il giusto di vista con cui valutare il rapporto con il nostro amico a quattro zampe.

Tu e il tuo animale costituite un sistema in evoluzione: ogni cambiamento nel tuo comportamento implica un cambiamento nel comportamento del tuo animale; se il cambiamento nel tuo comportamento sarà quello giusto, il sistema uomo-animale troverà spontaneamente un suo equilibrio
Angelo Vaira

Vaira sottolinea come il rapporto con il nostro cane sia qualcosa di fluido e “in divenire”, che si modella in base al nostro impegno e al nostro approccio. Non è qualcosa di monolitico ma in evoluzione costante… questo significa che in qualsiasi momento possiamo intensificarlo e approfondirlo… o perderlo.

Intervista su bambini e pet therapy

Segnalo questa intervista sul rapporto tra bambini e animali fatta alla Dottoressa Francesca Mugnai,  Presidente della Onlus Antropozoa e responsabile della Pet Therapy presso l’ospedale Meyer di Firenze.

La cooperativa Antropozoa Farm si trova in provincia di Arezzo e si pone l’obiettivo di diventare un centro studi dedicato alla disciplina della pet therapy con specifici programmi assistiti dall’animale entro le strutture sociosanitarie.

Bambini e animali: una relazione importante e… terapeutica
Alessandra Marilli

Accompagnare la crescita dei nostri bambini con la presenza di un animale può rappresentare un valore aggiunto all’educazione e al tipo di esperienze che intendiamo far vivere ai nostri figli. […] Tuttavia, la scelta di adottare un cucciolo (o un animale in genere) non deve essere presa alla leggera: la prima cosa da insegnare ad un bambino è infatti l’enorme responsabilità che un animale comporta. […] Per capire meglio come gestire tale delicata relazione abbiamo incontrato chi di animali e bambini se ne occupa ormai da anni: la dott.ssa Francesca Mugnai…

E’ ormai noto che l’interazione con gli animali ha effetti benefici sulla crescita dei bambini: in che modo tale relazione aiuta lo sviluppo del piccolo? Quali sono, nello specifico, tali effetti benefici?
I bambini che crescono con gli animali domestici hanno sicuramente una capacità empatica, di leggere e comprendere le emozioni e i comportamenti altrui maggiore, proprio perchè allenati fin dalla più tenera età all’osservazione di un essere vivente ricco di bisogni fisici ma anche psicologici come un animale, ma difficilmente interpretabili. […]


Leggi tutta l’intervista..

Ninna nanna fuori dal comune

L’empatia in grado di crearsi tra animali e cuccioli d’uomo è una delle più inaspettate e affascinanti. Migliaia sono gli esempi di attenzioni particolari rivolte dai nostri fedeli Amici a neonati e bambini piccoli e non mi riferisco solo al gioco ma ad attenzioni di vario genere.

Questo video è speciale… e non ha bisogno di molte parole che lo commentino.
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I cani cosa capiscono?

Una simpatica e famosa vignetta di Gary Larson (autore di fumetti statunitense) spiega cosa capiscono i cani di quello che noi diciamo quando li rimproveriamo o quando ci sfoghiamo con loro. Nella maggior parte dei casi un cane comprende il generale tono di voce, i nostri movimenti, i gesti fisici e l’insieme generale delle circostanze ma non può comprendere tutte le parole che noi siamo abituati ad usare in un discorso.
La sua mente si concentra su quelle che ha sentito fin da piccolo (seduto, qui, vieni, fermo, bravo, mangia, lascia…) e filtra tutto il resto cercando di fare il possibile per capire il significato complessivo di quello che gli stiamo dicendo.

Per questo è fondamentale fare attenzione al nostro linguaggio non verbale quando ci rivolgiamo al nostro al cane o quello di qualcun altro. Uno degli errori più facili da commettere è quello di essere contraddittorio ai suoi, ovvero le nostre parole (di cui lui capisce solo quelle che conosce) vogliono dire una cosa ma il nostro corpo dice tutto l’opposto. Un esempio semplice: urlare al proprio cane di stare calmo è assolutamente contraddittorio perchè il significato sarà “stai buono! Rilassati!” ma il nostro tono di voce per lui significa “Daaii forza!! Facciamo confusioneee!! Andiamooo!

Dobbiamo sempre ricordare che il buon capobranco è autorevole, non autoritario, è saggio, non saccente… sa esattamente quando è necessario alzare la voce e quando no e soprattutto sa esattamente quello che vuole dire e la sa dire nel modo giusto.