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Cani fuori al freddo…padroni Dentro al caldo…speriamo!!!

Ravenna, cani lasciati al freddo: multati i padroni

RAVENNA – Dodici cani lasciati al freddo all’interno di undici box a Marina di Ravenna, sul litorale ravennate. Il Corpo Forestale ha sanzionato i padroni perchè ha riscontrato alcune irregolarità. In particolare, si legge in una nota, gli agenti hanno rilevato ciotole d’acqua completamente ghiacciate e cucce isolate solo parzialmente, con rischio di ipotermia per gli animali. Non è comunque stato riscontrato il reato di maltrattamento degli animali, come verificato insieme all’Ausl di Ravenna. Alcuni cani, utilizzati per scopi venatori o per la ricerca di tartufi, erano sprovvisti di microchip. Anche per questo i padroni saranno multati.
(Il Messaggero.it)

Ale, Nonno Theo e Zia Pina

Il Medico Risponde: quando il termometro scende

Il freddo, che in questo periodo crea non pochi problemi un po’ a tutti, è anche fonte di preoccupazione per i proprietari di cani che si chiedono se il loro amico è al sicuro nella cuccia in qui è solito dormire.

Per rispondere in modo esauriente a questo quesito occorre prendere in considerazione alcuni fattori.

L’ipotermia è una condizione che si manifesta quando la temperatura corporea scende al di sotto dei limiti di normalità. Nel cane questo limite può essere già intorno ai 37 gradi, in quanto la sua temperatura basale è più alta rispetto a quella dell’uomo, circa 38,5°C. I mammiferi sono in grado di regolare la propria temperatura corporea in base agli stimoli esterni; ovviamente questi meccanismi funzionano fino a determinate temperature, oltre le quali non sono più in grado di garantire l’omeotermia.

Il mantenimento della temperatura corporea basale è un costo energetico per l’organismo non da poco: alcuni piccoli mammiferi infatti, per far fronte alla difficoltà di trovare la quantità di cibo di cui avrebbero bisogno per sopravvivere nella stagione fredda, vanno incontro a periodi d’inattività, il cosiddetto letargo.

Anche per il cane il mantenimento della temperatura corporea è dispendioso in termini energetici, per questo motivo, quando fa freddo, necessita di aumentare le calorie introdotte con la dieta, soprattutto se si tratta di animali che consumano molta energia, come ad esempio i cani da recupero e quelli da caccia.

Sulla capacità di termoregolazione incidono anche l’età e le condizioni di salute del nostro cane: i cuccioli e gli anziani sono più esposti alle temperature rigide così come gli animali malati. E’ importante anche considerare che particolari condizioni possono determinare già da sole un abbassamento della temperatura corporea: ad esempio l’anestesia e gli interventi chirurgici, le malattie endocrine come l’ipotiroidismo, gli stati avanzati di denutrizione, l’ipotensione, le patologie che colpiscono i muscoli e le ossa.

Molti cani sono abituati fin da piccoli a dormire all’aperto: in questo modo la muta stagionale garantisce la crescita di un mantello idoneo alle condizioni climatiche. La neve rappresenta un’attrazione irresistibile per tanti dei nostri amici, che amano rotolarvisi dentro e giocarci fino ad inzupparsi totalmente. Bisogna ricordare che il mantello del cane ha proprietà idrorepellenti e pertanto si asciuga molto in fretta. E’ bene però che quando le temperature raggiungono valori eccezionali come in questo periodo, si garantisca anche al cane che vive all’aperto un riparo coperto e possibilmente ben coibentato ed un adeguato supporto nutrizionale.

I cani di taglia piccola e nana non devono assolutamente dormire all’aperto con queste temperature perché hanno un’alta capacità di dissipazione del calore e andrebbero incontro ad ipotermia molto velocemente.

Se nonostante tutti i nostri accorgimenti però, si verificasse un caso di ipotermia e non fosse possibile portare immediatamente il cane dal veterinario, occorre provvedere al suo riscaldamento nel più breve tempo possibile, perché se la temperatura bassa si mantiene troppo a lungo, non sarebbe più possibile rimediare ai danni. Occorre portare il cane al coperto, vicino ad una fonte di calore, ma non a diretto contatto, e avvolgerlo con delle coperte asciutte. Non bisogna cercare di scaldare le estremità ma concentrarsi idealmente su torace e addome per evitare un’eccessiva vasodilatazione periferica che potrebbe peggiorare lo stato di ipossia a carico degli organi vitali, quali cuore e cervello. A volte purtroppo il ricovero presso una struttura veterinaria rappresenta l’unica speranza di ripresa per il nostro amico, in quanto oltre al riscaldamento è necessaria la terapia infusionale e farmacologica.

 

Foto: http://informaticagratis.com

 

Brrrr…che freddoooooooooo

Cari Amici degli Amici pelosi…
È arrivato il Generale Inverno!
Vanno quindi prese delle giuste accortezze per evitare che i nostri pelosi prendano freddo.

La maggior parte dei nostri Amati,
è abituata a passare molte ore in luoghi riscaldati: è opportuno esporli gradatamente alle basse temperature, perché la termoregolazione non è immediata.

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E’ invece sconsigliato lasciare al freddo intenso e giornate sulla neve cani che hanno problemi cardiaci o dolori articolari cronici, (vedi Nonno Theo) o cani di razze piccole con zampe corte (vedi Zia Pina, o bassotto, bull dog, chihuahua, ecc) che non riuscirebbero a mantenere la temperatura corporea a livelli adeguati.

Nel caso di una vacanza sulla neve
è bene abituarlo già da prima ad un graduale aumento dell’attività fisica per evitare di sovraccaricare il cuore oltre che per il freddo anche con condizioni di moto ben diverse dalla classica uscita per la pipì.

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Se il freddo è intenso con temperatura al di sotto dello zero, è meglio limitare i periodi in cui il cane rimane all’esterno: anche se apparentemente, eccitato dall’ambiente e dal gioco, non dimostra di essere a disagio, periodi troppo lunghi aumentano il pericolo di malattie gastroenteriche (diarrea) oltre che respiratorie (bronchiti), ma anche di dolori artrosici. Meglio alternare periodi al caldo a quelli all’esterno per ripristinare l’equilibrio della temperatura interna, inoltre se il cane ha pelo raso si impone l’uso di una cappottino e di una superficie asciutta e calda (es. tappetino impermeabile) per farlo sdraiare anche all’esterno.

La maggior parte dei cani non sopporta di essere vestito: al massimo tollerano il cappotto, ma per le razze piccole o a pelo raso è indispensabile.

E’ frequente vedere che il cane tiene sollevata una delle zampe alternativamente, soprattutto in presenza di neve e ghiaccio: non è solo il fastidio per il freddo, ma il ghiaccio ed il sale a volte presente sulle strade per evitare la formazione del ghiaccio, causano piccole lacerazioni molto dolorose dei polpastrelli. Esistono scarpe apposta per i cani, utilizzabili anche per escursioni su terreni particolarmente rocciosi, ma raramente i cani si abituano a indossarle, meglio ricorrere a creme particolarmente grasse da applicare prima di portarlo fuori, che prevengono le lacerazioni. E’ bene inoltre al rientro pulire le zampe prima che si lecchi da solo per evitare che ingerisca sostanze rimaste appiccicate (es liquido antigelo per radiatori delle auto: dolce e gradito ma molto tossico).

Freddo e movimento stimolano l’appetito (anche a noi padroni!), ma se le ore trascorse all’aperto sono molte è necessario arricchire di grassi e di proteine la dieta: non con leccornie o cioccolata (E’ TOSSICA!) ma con alimenti commerciali per cani formulati in modo più ricco, e magari aggiungendo un goccio d’olio al pasto: in questo caso olio di oliva, quello che utilizziamo per condire i nostri cibi, che il loro metabolismo è in grado di utilizzare, non l’olio di paraffina che serve per i cani nel caso di stitichezza, perché non verrebbe digerito.

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Detto questo…non rimane che infilarci gli scarponi…provare a mettere il naso fuori…e se vediamo che il nostro Amico non ci segue…MAGARI HA RAGIONE LUI!!!
È TROPPO FREDDO….BRRRRR

L’ Ale